Da Le Bordel De La Poesie, Paris |
I bar non sono più solo bar e i bordelli non sono più bordelli. Non si vendono corpi, si vendono poesie.
Non ricordo neanche quando sono venuta a conoscenza di questo fenomeno, anni fa suppongo, quando ancora c'era un'unica sede a New York, e ora si sta espandendo in tutta Europa (Italia esclusa).
Sto parlando del Poetry Brothel, il Bordello della Poesia.
Qui non ci sono donne e uomini che vendono prestazioni in natura, ma poesie, declamate con orchestra sullo sfondo in stile cabaret, in un'atmosfera tra lo sfarzo della Belle Epoque e le tinte fosche degli incubi d'epoca vittoriana.
Le donne indossano gonne e bustini, gli uomini tube e monocoli per diventare un personaggio, il protagonista di un romanzo nella loro mente ed è così che alchimisti, streghe e ripudiate calcano la scena, con parole proprie o di maestri come Lord Byron e Baudelaire.
Come ogni bordello che si rispetti, c'è una madame, una signora della casa che gestisce gli spettacoli, l'aspetto finanziario e diventa il tramite tra le protette e chi vuole assistere a una declamazione poetica privata. Sì, c'è anche questa opzione.
Palazzi dimenticati, o decadenti, l'importante è che ogni minimo dettaglio non sia fuori posto.
Siamo nel lato oscuro del 1800, dove l'austerità e il controllo osannati all'eccesso hanno lasciato libero mr. Hyde.
The Poetry Brothel: New Orleans |
Ora ho solo bisogno che ne aprano uno in Italia... noi di Storici&Salottiere potremmo dare una mano. Seriamente.
- Lynn
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