mercoledì 30 settembre 2015

The poetry brothel, il Bordello della Poesia (si vendono parole)

Da Le Bordel De La Poesie, Paris

I bar non sono più solo bar e i bordelli non sono più bordelli. Non si vendono corpi, si vendono poesie.

Non ricordo neanche quando sono venuta a conoscenza di questo fenomeno, anni fa suppongo, quando ancora c'era un'unica sede a New York, e ora si sta espandendo in tutta Europa (Italia esclusa).
Sto parlando del Poetry Brothel, il Bordello della Poesia.

Qui non ci sono donne e uomini che vendono prestazioni in natura, ma poesie, declamate con orchestra sullo sfondo in stile cabaret, in un'atmosfera tra lo sfarzo della Belle Epoque e le tinte fosche degli incubi d'epoca vittoriana.
Le donne indossano gonne e bustini, gli uomini tube e monocoli per diventare un personaggio, il protagonista di un romanzo nella loro mente ed è così che alchimisti, streghe e ripudiate calcano la scena, con parole proprie o di maestri come Lord Byron e Baudelaire.
Come ogni bordello che si rispetti, c'è una madame, una signora della casa che gestisce gli spettacoli, l'aspetto finanziario e diventa il tramite tra le protette e chi vuole assistere a una declamazione poetica privata. Sì, c'è anche questa opzione.

Palazzi dimenticati, o decadenti, l'importante è che ogni minimo dettaglio non sia fuori posto.
Siamo nel lato oscuro del 1800, dove l'austerità e il controllo osannati all'eccesso hanno lasciato libero mr. Hyde.
The Poetry Brothel: New Orleans
Si degusta assenzio, bourbon e vino mentre ci si gode uno spettacolo che stuzzica mente e corpo. Le parole poetiche, certo, eccitano intellettualmente, ma una donna in corpetto, crinolina e piume sicuramente ha il suo fascino.

Ora ho solo bisogno che ne aprano uno in Italia... noi di Storici&Salottiere potremmo dare una mano. Seriamente.

- Lynn




Nessun commento:

Posta un commento