Il Vietnam è
un Paese in via di sviluppo; lo si nota dalla sempre più massiccia presenza di
zone industriali, con un sensibile slittamento dell’economia dal campo
primario, dell’agricoltura, a quello secondario, con aziende e industrie locali
e non che investono sempre più frequentemente sul territorio vietnamita. Vivere
due mesi nel sud-est asiatico, precisamente a Ho Chi Minh City (Saigon, ndr),
maggiore centro commerciale ed industriale del paese, mi ha permesso di
scoprirne lati inediti e non convenzionali.
Siccome
siamo in un salotto letterario, oggi voglio raccontarvi delle “aule studio”
vietnamite: piccoli market adibiti a sale lettura e informatica. Proprio così:
la città è disseminata di piccoli mini shop che vendono qualsiasi tipo di
prodotto, dagli alimentari all’igiene personale. In fondo al locale, decine di
tavoli sempre affollati da studenti che si ritrovano per studiare, lavorare in
gruppo o, semplicemente, passare del tempo approfittando del free WiFi e
mangiando o bevendo qualcosa. La particolarità di questi piccoli negozi sta
nell’orario di apertura: 24h, sette giorni su sette. E la cosa sconvolgente è
che non sono mai vuoti; a qualsiasi ora del giorno e della notte è facile
trovare ragazzi tra i tavoli e non manca chi schiaccia un pisolino tra un
capitolo e l’altro.
Un’altra peculiarità di questi punti di ritrovo è la presenza di una cucina e un menù assortito a prezzi convenienti: noodles con verdure, panini con uova e carne, dolci, bevande super zuccherate, gelati. I prezzi si aggirano tra i 10.000 e i 25.000 dong (moneta vietnamita, ndr) e, calcolando che 1€ equivale a circa 24.000d, potete ben immaginare quanto sia conveniente, anche per le tasche vietnamite. La catena più famosa, ma non la più conveniente, di mini-market di questo genere è il Circle K, originario americano, operativo in tutto in tutto il mondo e in Vietnam presente dal 2008 con più di 150 stores tra Saigon e Ha Noi. Io stessa ho passato molte delle mie giornate nell’affollato Circle K sotto casa: aria condizionata, WiFi, bevande fredde contro il caldo e studenti vietnamiti che ti guardano incuriositi.
Un’altra peculiarità di questi punti di ritrovo è la presenza di una cucina e un menù assortito a prezzi convenienti: noodles con verdure, panini con uova e carne, dolci, bevande super zuccherate, gelati. I prezzi si aggirano tra i 10.000 e i 25.000 dong (moneta vietnamita, ndr) e, calcolando che 1€ equivale a circa 24.000d, potete ben immaginare quanto sia conveniente, anche per le tasche vietnamite. La catena più famosa, ma non la più conveniente, di mini-market di questo genere è il Circle K, originario americano, operativo in tutto in tutto il mondo e in Vietnam presente dal 2008 con più di 150 stores tra Saigon e Ha Noi. Io stessa ho passato molte delle mie giornate nell’affollato Circle K sotto casa: aria condizionata, WiFi, bevande fredde contro il caldo e studenti vietnamiti che ti guardano incuriositi.
Diffusione catena Circle K nel mondo |
Perché son così famosi e frequentati? La risposta è facile da intuire vivendo qui: quasi tutti gli studenti fuori sede che dal Sud o dal centro del Vietnam si trasferiscono a Ho Chi Minh per intraprendere il percorso universitario vivono in stanze contenenti tre, quattro o più persone. Sì, stanze uniche senza tavoli né sedie, con fornelli elettrici a terra e stuoie per dormire. I più fortunati hanno il bagno in camera, senza doccia, mentre gli altri devono accontentarsi di dividerlo con altri studenti dello stesso piano. La comodità non è di casa qui, e capite bene come sia confortevole un luogo come il Circle K o il BSmart o il Mini Stop.
Tipico alloggio studentesco in Vietnam |
Queste
soluzioni, comunque, sono diffuse in tutto il Paese, non solo a Saigon.
In Italia non mi è mai capitato di vedere una cosa simile, da noi sono presenti
aule studio, biblioteche, magari forniti di bar, ma non veri e propri centri
commerciali in cui fare la spesa, bere, mangiare e studiare. E, in generale, in
Vietnam le decine e decine di coffee house, normalissimi bar dall’atmosfera
prettamente esotica, sono sempre un punto di ritrovo per gli studenti. Un
ambiente decisamente confortevole e utile, forse non sempre adatto allo studio
intenso, considerata la musica sempre presente, ma, in realtà, da quanto ho
potuto constatare, lo studio qui si articola principalmente in lavori di gruppo.
In Italia
dei locali del genere potrebbero funzionare? Probabilmente sì, anche se quasi
sicuramente non sarebbero convenienti come qui. Per il momento ci tocca
continuare a passare le intense giornate di lavoro tra casa, aula studio,
università e biblioteche, luoghi più austeri e con meno distrazioni, che
incentivano lo studio, ma spesso in centro e a due passi dal bar per prendere
un buon caffè espresso, il che, se posso dirlo, non mi dispiace per niente.
Altre curiosità da mondo puoi tovarle su Storici&Salottiere!
- Sher
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