mercoledì 17 febbraio 2016

Cosa fa una coppia? Il progetto fotografico dei Vawen



Cosa fa una coppia solitamente? Esce la sera, mangia una pizza... crea una pagina per promuovere il proprio progetto fotografico.
Lei fotografa, lui edita. Rowena ci parla dei Vowen.

1. Allora Rowena, da dove deriva il nome Vawen della pagina?

A dire il vero da un gioco fra amici. Un giorno a pranzo stavamo cercando dei nomi per le coppie, il mio ragazzo si chiama Valerio e i miei amici mi chiamano Rowen e da lì Vawen. Suona bene, un po' fantasy, così quando abbiamo deciso di iniziare questo progetto abbiamo pensato di chiamarci Vawen.

2. Tu sei fotografa e lui editor, giusto? Che tipo di soggetti preferite fotografare?

Sì, a volte edito da sola le foto per provare, ma l'editor ufficiale è lui.
Abbiamo una grande passione per lo steampunk e le rievocazioni storiche, ma anche il cosplay non ci dispiace.

3. Da dove nasce questa passione?

Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana... Ahah
Che io ricordi ho sempre amato le arti visive, quando mi misero per la prima volta in mano una macchinetta digitale ho scoperto che poter rendere immortali i ricordi era un bel gioco. Ho iniziato a dedicarmici più o meno seriamente nel 2011, con una Nikon Coolpix Rossa e le campagne attorno al paese dove vivevo. Non ho mai potuto permettermi un corso serio, mi sono ispirata ad altri fotografi (vivevo su DeviantART) e all'arte che ha sempre qualcosa da insegnare. Le mie fotografie non hanno la perfezione dell'esperienza, ma cerco di metterci l'anima (mia e del soggetto) in ogni scatto.
Per quanto riguarda le rievocazioni storiche, sono cresciuta in mezzo a spade e costumi d'epoca, mio padre è un rievocatore e mi piaceva considerarmi il suo fido scudiero.
Invece non ricordo come ho scoperto lo steampunk, ma in grande amore è rinato conoscendo la comunità degli steamers italiani attraverso lo Steamfest di Roma e poi lo Steamshoot che abbiamo organizzato a Palmanova (UD). Ora mi tocca lavorare al mio di costume!

4. Non tutti conoscono lo steampunk. Con tue parole, come lo definiresti?

In due parole è un “perché no?”
Lo steampunk parte da una domanda: cosa sarebbe successo se […] nell’epoca vittoriana?
E a partire da questa domanda fondamentale si delinea una realtà parallela alla nostra, spesso in una fumosa Londra molto simile a quella di un secolo e mezzo fa: donne con crinolina e uomini col cilindro… su macchine volanti, con armi futuristiche, congegni (spesso perfettamente funzionanti!) curiosi, il tutto alimentato dal vapore.
Per quanto riguarda i costumi i filoni sono diversi: molti riprendono la moda vittoriana con modifiche più o meno vistose (panciotto e cilindro con un braccio meccanico), altri prendono l’idea di base ma la fanno evolvere (abbiamo donne col corsetto e i pantaloni ad esempio).
Penso che il punto centrale dello steampunk sia l’inventiva e la personalità dello steamer, che emergono attraverso la scelta dello stile, dei costumi e degli oggetti creati. Non ci sono limiti, è un passato futuro da esplorare, in cui il progresso non divora né fa paura.

5. Progetti futuri? Manifestazioni storiche, eventi...

Per ora abbiamo in programma di partecipare al CUSplay Pisa, sono in gara come miglior fotografa proprio con una foto dello Steamshoot, e al Romics in primavera.
Per il resto accettiamo sempre suggerimenti su manifestazioni ed eventi e ci piacerebbe organizzare un altro shooting.

Grazie per l'intervista e in bocca al lupo per il contest! Alla prossima!

- Lynn

1 commento: