Il percorso di un amante di fumetti
Dylan Dog |
La passione non è mai svanita, tuttora sono un accanito lettore di albi, fumetti, strisce, manga, graphic novel e sottogeneri vari; dovrei, però, dire che si è trasformata, evolvendosi.
Il mio gusto è cambiato e la semplicità degli albi che leggevo da piccolo non appagava più il mio bisogno di letteratura a fumetti. Ho cominciato a sfogliare e a leggere manga, a scoprire il fumetto italiano innamorandomi della figura di Dylan Dog, ho scoperto gli albi Marvel, le storie dei supereroi che vedevo in televisione; e poi le strisce comiche di Bonvi e satiriche di Joaquìn Lavado. Insomma, il mio primo humus culturale non si è arricchito grazie alla narrativa, alla poesia, alle favole o alla storia, ma solo ed esclusivamente grazie ai fumetti.
Quest’ultima considerazione mi da l’opportunità di collegarmi a quello che è il titolo di questo post, che ho deciso di dividere in quattro puntate, e che parla del perché leggere fumetti fa bene.
Qualcosa sulla storia
Yellow Kid |
Il fumetto, miscela tra immagini e parole, narrativa visiva, è un’arte risalente agli inizi del novecento ma che trae ispirazione dalla metà del secolo precedente. Il personaggio che nel secolo scorso diede il via all'industria del fumetto statunitense come fenomeno di massa fu Yellow Kid, il bimbo nato dalla fantasia di Richard Felton Outcalt e caratterizzato da un camicione giallo su cui venivano scritte le battute che pronunciava. Ma, stando a ricerche successive, il primo fumetto moderno risalirebbe a molto prima, e precisamente ai personaggi del ginevrino Rodolphe Topffer, autore di volumi a fumetti quali Histoire de Mr. Vieux-Bois e Dr. Festus.
Col tempo il
fumetto si è diffuso in tutto il mondo differendo per stili e
impostazioni a seconda del territorio, della cultura precedente,
delle influenze e degli autori. A grandi linee possiamo dividere il
mondo dei fumetti in quattro macrostili principali, parole di
Alessandro Bilotta udite personalmente dal sottoscritto, (ovviamente
con le dovute particolarità che non starò qui a descrivere
minuziosamente): il fumetto detto manga, di stampo orientale,
principalmente giapponese; il fumetto americano detto anche
comunemente albo a colori; quello italiano caratterizzato quasi
sempre dal disegno in bianco e nero; quello francese, per intenderci
in stile “Manara”.
Non volendomi soffermare eccessivamente sull’aspetto tecnico del fumetto, nei prossimi tre post parlerò del perché, secondo il mio modesto e personalissimo parere, i fumetti “fanno bene” e possono influenzare positivamente le nuove generazioni, perché possono far sognare le vecchie, e del perché questo tipo di arte, considerata la nona, ha una sua valenza non soltanto estetica ma anche, decisamente, culturale.
Non volendomi soffermare eccessivamente sull’aspetto tecnico del fumetto, nei prossimi tre post parlerò del perché, secondo il mio modesto e personalissimo parere, i fumetti “fanno bene” e possono influenzare positivamente le nuove generazioni, perché possono far sognare le vecchie, e del perché questo tipo di arte, considerata la nona, ha una sua valenza non soltanto estetica ma anche, decisamente, culturale.
Consigli
Manara |
Vi lascio dunque, con il compito durante la settimana di leggere, magari in vacanza, al mare o in casa, i miei consigli che, oltre ad essere selezionati dal punto di vista estetico e artistico, saranno utili anche per comprendere i temi e le considerazioni dei successivi post.
Buona lettura, e buona scoperta.
Sergio Mario Ottaiano
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