sabato 5 dicembre 2015

DNA: un viaggio fantascientifico alla scoperta della vera origine umana

DNA è un romanzo del 2015 scritto da Dario Giardi edito dalla Leone Editore. Lo si può definire un thriller fantascientifico, dove la ricerca di una persona scomparsa s'incrocerà con la ricerca sulla vera origine del genere umano. Perché qualcuno potrebbe aver controllato lo sviluppo del nostro dna...

1979 Molise, Italia.
Durante uno scavo viene ritrovato un reperto che nasconde una verità sconcertante. Un'organizzazione che opera all'interno del Vaticano riesce però a far passare sotto silenzio la scoperta.
Oggi, Città del Messico. 

Estela, ricercatrice messicana, si mette sulle tracce di Daniel, il suo ragazzo scomparso durante una spedizione speleologica in Italia. Inseguita e minacciata da un enigmatico ordine religioso, la ragazza si troverà alle prese con un mistero capace di rivoluzionare quanto pensiamo sull'evoluzione dell'uomo e di scuotere le fondamenta della Chiesa e del credo cristiano.

Perché la gente che si avventura nelle grotte del Pozzo della Neve scompare, o torna in superficie fisicamente e psicologicamente menomata? Cosa stanno nascondendo i Gesuiti? E dov'è finito il ragazzo di Estela, perché non è stato trovato insieme alla sua squadra?
Domande che insieme formano un intreccio coinvolgente, anche se quello che mi è piaciuto di più del libro è l'ambientazione. 
Mentre i soliti thriller si concentrano su Firenze, Roma, Venezia o comunque grandi città, qui si punta lo sguardo su posti che veramente ti vien voglia di scoprire. Il Matese, zona montana del Molise immersa nella natura, i nuraghi in Sardegna... è lontano dai centri abitati affollati che si cela la verità.
L'autore si destreggia in un intreccio di realtà e finzione. La Specola vaticana ad esempio, l'ente di studio astronomico del Vaticano, esiste veramente. Lo stesso vale per l'ordine dei Cavalieri di Malta. 
Qui si parla di immersione in una lettura sì interessante per gli eventi, ben descritti in azione, ma anche per una formazione indiretta, perché gli elementi vengono usati in modo che restino nella memoria. Impressi. 

Il Matese
Ora aspettiamo il seguito. 

- Lynn

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