domenica 24 maggio 2015

Editoriale n°6: Le Primarie in Campania e l'imbarazzo della (non) scelta

La settimana prossima si vota in diverse regioni, ma poiché sono campano, vi parlerò proprio della Campania. E in particolare su come De Luca sia riuscito a farmi ricredere sul fatto che peggio della destra italiana non ci sia nulla.
Vozza, candidato di SEL, è un personaggio piuttosto anonimo che nell'ultimo confronto di SKY non ha particolarmente brillato, prendendo un misero 5% di gradimento.

Salvatore Vozza

Ciarambino, candidata del Movimento Cinque Stelle, in tale confronto, è andata molto meglio, riuscendo a difendersi da quasi tutte le accuse e piazzandosi seconda, dietro Caldoro, con poco più del 20%.
Valeria Ciarambino

Il "terzo classificato" nell'indice di gradimento post-confronto è il candidato della Lista Civica Mo!, Esposito. Si è definito "meridionalista", ma una delle sue proposte riguarda la regione unica per il Sud. A parte che è inattuabile senza un coordinamento con le altre regioni e con le Camere, visto che le regioni sono sancite dalla Costituzione, è anche un palese tentativo di attirare l'elettorato neoborbonico.
Marco Esposito

Per chi non lo sapesse, i neoborbonici sono coloro che vorrebbero l'antico territorio del Regno delle Due Sicilie riunito e separato dal resto d'Italia (come, tra l'altro, era nei piani originari di Cavour nel 1858). È, quindi, un movimento separatista con una vena di razzismo. Tali movimenti, come lo è anche la più potente e famosa Lega Nord, tendono a crescere in misura esponenziale durante crisi economiche e/o politiche. Come potete immaginare, nel 2015 il movimento neoborbonico ha una base di tutto rispetto con tanto di libri che ne spiegano gli pseudo-fondamenti storici.

Vincenzo De Luca
Ma il pericolo peggiore non è Esposito. È De Luca.

L'ex sindaco di Salerno, già battuto da Caldoro alle scorse regionali, era partito bene. Aveva iniziato una campagna crowfunding per raccogliere fondi, affermando che a lui, la camorra, non l'avrebbe mai votato. Gli servivano i fondi dei civili per portare avanti la sua campagna elettorale, per aiutare la Campania a liberarsi del cancro della camorra. Sulla sua pagina facebook tuonava (e lo fa ancora) un giorno sì e l'altro pure  che non ha poteri dietro, ("né padroni né padrini") che è solo, a differenza di Caldoro.
Poi…

Le Iene hanno mandato in onda il servizio del truffaldino sindaco di Agropoli che, pur di andare con De Luca alla Regione senza far decadere la giunta, si è fatto fare una multa e si è autodenunciato. Questo perché non si può essere sindaco se c'è una causa in corso col Comune. Il tipo era anche molto orgoglioso, si deve dire.
Poi c'è la famosa lista di impresentabili. Lui non ha contatti con la malavita organizzata, li hanno i suoi futuri consiglieri! Una cinquantina, numero più numero meno.

Stefano Caldoro
Che altro? Oddio, ci sarebbero di cose da dire, una tra tutte il "la ragazza ha bisogno di affetto" ad una sostenitrice di Caldoro che l'aveva interrogato (con toni aspri, si deve dire) sulla già citata lista di impresentabili. De Luca, non contento, ha aggiunto che lui non poteva farlo perché aveva la mano ingessata. Non vogliamo sapere dove voleva mettere quella mano e neanche perché abbia citato proprio quella e non qualche altra parte del corpo.

Almeno Caldoro non spergiura di non avere contatti con la camorra, visto che ormai lo sanno tutti che li ha, eccome se li ha.

In ultima analisi? Non andate a votare. O se proprio volete andare, decidete col cuore e con la testa, non col portafoglio.

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