sabato 9 gennaio 2016

Marco Polo: dove ho già visto questa serie?



Pochi giorni fa ho finito di vedere una serie Netflix, Marco Polo. La trama è questa:

Venezia, 1274. Il giovane Marco Polo, al seguito del padre Niccolò e dello zio Matteo, intraprende un lungo viaggio che lo conduce fin nel cuore del potente Impero Mongolo, presso la corte di Kublai Khan. Abbandonato come ostaggio dal padre e dallo zio nelle mani del Khan per potersi garantire il libero accesso alla Via della Seta, Marco entra a far parte della corte di Khublai, immergendosi sempre di più nel cuore delle tradizioni e della cultura dell'Asia Orientale. 
Entrato nelle grazie del Khan, il giovane è testimone dei tentativi di Kublai di tenere insieme ed espandere ulteriormente il suo sterminato impero, tra intrighi di corte, cospirazioni, lotte di potere e il conflitto in corso con l'ormai decadente Dinastia Song, ultimo baluardo del millenario impero cinese contro la potenza mongolica. [tratto da Wikipedia]

Le prime puntate sono state sbalorditive. La riproduzione dei costumi e degli usi mongoli e cinesi mi affascinavano, i personaggi mi piacevano e riuscivano a tenermi incollato allo schermo. Kublai Khan mi trasmetteva una potenza senza pari e ho letteralmente inveito contro Niccolò Polo per aver abbandonato il figlio. Ma più andavo avanti, più c'era qualcosa che non quadrava. Ho messo a tacere questa sensazione e ho fatto finta di nulla. Ma più proseguivo, più il mio disagio cresceva e, pian piano, sono riuscito a decifrarlo.

Mi sembrava di aver già visto tutto ciò.

Per carità, è una sensazione abbastanza normale se si considera che la produzione letteraria è incominciata qualche millennio prima di Cristo. Non possiamo pretendere originalità assoluta, così non mi meraviglio più di tanto se una serie può sembrare simile ad un'altra. Però qui era diverso. Era…

Era Il Trono di Spade in salsa mongolo-cinese.

È ovviamente una sensazione mia, non condivisibile e del tutto opinabile.
Sembra che si sia voluto riprodurre alcune delle sensazioni avute in Il Trono di Spade affidandosi a fatti realmente accaduti. Gli intrighi delle corti cinese e mongola sono molto simili a quelli che avvengono tra le mura della Fortezza Rossa, il cancelliere Jia Sidao assomiglia vagamente a Joffrey Baratheon (mi è sembrato giusto sottolineare "vagamente", ma mi piace ribadirlo anche qui), le brutali violenze… la sensazione generale è che quelli di Netflix abbiano voluto prendere un format che fa soldi assicurati, quello della real politik medievale, ma portare il tutto in estremo oriente, utilizzando il personaggio di Marco Polo come calamita principale.

Il cancelliere Jia Sidao

Il risultato non è stato però sempre brillante. Alcuni intrighi sono incomprensibili e altri mal gestiti. La scena finale della serie è assolutamente inspiegabile (SPOILER ALLA FINE*). Tuttavia, la serie è godibile e può essere vista anche solo per mostrare una storia che molti europei non conoscono ma che è invece molto interessante. Voto finale, 6.

Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?

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* Come si può tenere in casa del Khan un disegno che ritrae il ministro delle finanze con la testa dello stesso Khan in pugno? Questa cosa mi tormenta da giorni…

- Ruel

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