martedì 15 settembre 2015

#PersonalitàOggi VANDANA SHIVA E IL RISPETTO PER LA BIODIVERSITÀ



Vandana Shiva nasce nell’India del nord nel 1952, si laurea in fisica quantistica per poi specializzarsi in filosofia della scienza, dopodiché abbandona questo campo per dedicarsi interamente all’agricoltura. Da sempre attenta a temi naturali e ambientali, Vandana Shiva diventa uno dei leader dell’International Forum on Globalization, che studia l’impatto della globalizzazione economica in relazione con la sostenibilità ecologica. Nel 1982 fonda nella sua città il Centro per la scienza, la tecnologia e politica delle risorse naturali. Più tardi, nel 1991, crea un movimento, il Navdanya (nove semi, ndr), per proteggere l’integrità e la diversità delle risorse viventi Nel 1993 riceve il Right Livelihood Award, il Premio Nobel alternativo. 


La sua figura è emersa, in Italia, soprattutto per le critiche rivolte a Expo2015, a Milano, per la presenza di aziende come McDonald’s e Coca Cola, tra gli sponsor ufficiali dell’esposizione mondiale. A questo proposito, Vandana sostiene come l’Expo sia il riflesso del mondo reale in cui si sta verificando un vero e proprio ampliamento di “imperialismo alimentare”. In un’intervista per un quotidiano nazionale italiano spiega che quando parla di “imperialismo alimentare” si riferisce al fatto che i modelli di produzione del cibo meno sostenibili sono stati imposti nel mondo e quando si impone qualcosa a livello globale non può che parlarsi di “imperialismo”. Aggiunge, inoltre, che questo cattivo sistema di alimentazione sta distruggendo la salute dei popoli e del pianeta; sistema che non sono state le persone a scegliere.

 
Nel paragone tra la cultura indiana e la cultura italiana, Vandana sottolinea come siano entrambe estremamente attente a sistemi di alimentazione ricchi e salutari, ma che stiamo facendo di tutto per far sembrare questi modelli inferiori rispetto a grandi multinazionali.
Si chiede Come è possibile che l’umanità sia stata resa così stupida da pensare che la distruzione della salute venga chiamata modernità, mentre lo star bene venga considerato primitivo?”
La sua preoccupazione nasce dall’azione coattiva dei governi abituati a un modello economico sempre più globale e offensivo per la Terra, mentre dovrebbero essere i popoli a creare nuovi modelli economici.


È una vera e propria battaglia per la salvaguardia del pianeta e della sua biodiversità quella condotta da Vandana Shiva che nel suo breve saggio intitolato Povertà e globalizzazione concentra l’attenzione nella correlazione tra la povertà del terzo mondo e gli effetti della globalizzazione.





Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo alle leggi della biosfera. La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: "La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone”.

Rispetto per la terra e per il naturale corso delle colture.

- Sher

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