domenica 13 settembre 2015

La bottega dei suicidi: film d'animazione che fa pensare su morte e accettazione


La bottega dei suicidi (Le magasin des suicides) è un film d'animazione 2D diretto da Patrice Leconte.
Come avrete immaginato, è francese ed è uscito nel 2012. Ovviamente, come accade per buona parte dei film più belli che io abbia visto, non è uscito al cinema. Perché non andava bene. Perché era tutto da censurare. Perché, perché, perché... perché cartone 2D in Italia vuol dire bambini, e figurati se vuoi esporre i pargoli a un film che istiga alla morte. Anzi! Che istiga a pensare e ragionare sulla morte in modo divertente e leggero. Pensate, era stato vietato ai minori di 18 solo ed esclusivamente in Italia!

Ma procediamo con la trama.

In un mondo in cui crisi e disoccupazione ormai dominano, nelle città i suicidi non si contano più. Per preservare la sopravvivenza della razza umana, suicidarsi in pubblico è diventato illegale. Se ci riesci, una multa salatissima cade sulle teste della tua famiglia. Se non ci riesci... la paghi tu. 
Per porre fine ai propri problemi c'è solo un rimedio: andare in una bottega con la licenza per vendere veleni, cappi e spade.
La nostra storia inizia proprio in una bottega del genere, dove Mishima e moglie conducono una vita tranquilla e allegra ad aiutare i clienti a farla finita. I loro due figli sono come loro: morte, disperazione, orrore sono ciò che amano di più. C'è un ma: un giorno nasce un bambino particolare. Sorride!
Questo bambino crescendo si voterà a una sola missione: far sorridere la propria famiglia e gli altri, iniziando da sua sorella Marilyn, che si crede orribile, vorrebbe uccidersi ma lui la vede bellissima e degna d'amore. Ci riuscirà? 



Ci sarebbero delle note in comune con la Famiglia Addams o i Monsters. Tuttavia questo film non è fine a sè stesso, per divertire o semplicemente riempire le giornate.
Prendiamo il tema dei suicidi: è giusto morire? Coloro che si suicidano sono vittime della crisi o si meritano la responsabilità delle proprie azioni?
Altro tema, legato alla sorella del protagonista Alan, Marilyn: cos'è la bellezza? Lei è cicciotta, ben lontana dai canoni estetici del giorno d'oggi. Può essere seducente? Può trovare l'amore?
Vi anticipo una cosetta: qui la bellezza è bellezza della vita, del godersela, non del faccino o dei fianchi.
Insomma, tante domande e tante risposte, con un finale non banale e che sembra dare un senso a tutto. Anche alla nostra di vita.
Guardatelo, ve lo consiglio. A mio parere dovrebbero metterlo obbligatorio nelle scuole.

- Lynn

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