sabato 4 luglio 2015

Fury: perché vederlo è un obbligo?

Fury, film sulla Seconda Guerra Mondiale con Brad Pitt e diretto da David Ayer, deve essere un must-see per tutti coloro che sono interessati all'argomento. Ci sono delle scene che fanno storcere un po' il naso, ma più che errori le si potrebbe definire come "licenze narrative". Ciò che segue, potrebbe contenere SPOILER.

Poster del film

La ricostruzione storica

Hollywood si sta da tempo evolvendo verso nuove forme di narrazione e ora si rifiuta di contrapporre il mondo in "americani buoni" e "nazisti cattivi". In Fury i tedeschi sono avversari che pagano anche loro lo scotto della guerra. Avversari che, nonostante siano quasi in ginocchio, continuano a combattere e a mietere vittime importanti, tanto da costringere i soldati a-stelle-e-strisce a modificare di volta in volta i loro piani di conquista. Nel film l'odio per i "crucchi" è pari al rispetto per la loro tenacia: alla domanda «Perché non si arrendono?», Don Collier (interpretato da Brad Pitt) risponde con «Tu lo faresti?»
La ricostruzione storica è molto fedele, aiutata certamente dai carri armati originali prestati dai musei inglesi che li ospitano. Fiore all'occhiello è il possente Tiger 131*, l'unico Tiger I ancora perfettamente funzionante e il primo originale ad essere usato per un film dal 1946.

Gli attori, inoltre, per prepararsi alle riprese hanno davvero vissuto, mangiato e defecato in un carro armato e sono stati addestrati da Navy Seals, che hanno fatto di tutto per renderli più abbruttiti possibili e pronti per interpretare dei veri soldati stremati e brutalizzati dalla guerra.



Tiger 131



Licenze narrative

Se invece si dovrebbero elencare almeno due scene che lasciano perplessi, si devono citare l'incontro tra Norman ed Emma e il finale.

Don, per far integrare il più giovane Norman (Logan Lerman) nell'esercito e nel suo gruppo, irrompe nella casa di un paesino tedesco appena liberato. Qui incontrano Irma (Anamaria Marinca) e la sua cugina più piccola Emma (Alicia Von Rittberg). Irma, a ragione, ha tentato di nascondere Emma, sapendo che il rischio di stupro per lei è molto elevato. Don la scopre e trascina fuori dal suo nascondiglio una ragazza con i boccoli ben fatti, vestitino corto e tacchi alti. Per sua fortuna, Don non è come i suoi commilitoni e si limita ad offrire alle due ragazze sigarette e uova per tutti e quattro. Le uova non sono una moneta di scambio per del sesso, come invece succede spesso.

Norman ed Emma
Nell'attesa, Norman suona il pianoforte. La giovane, inebriata dalla fantastica musica, si avvicina e inizia a cantare. L'idillio finisce quando i tre soldati del gruppo di Don irrompono in casa e minacciano di voler fare le cosacce alle due donne. Il sergente Collier ha qualche difficoltà a tenerli a bada. Difficile immaginare un mondo dove un soldato che si trovi davanti due donne di una certa bellezza si limiti a dire loro di cucinare delle uova...

Il finale è la classica "americanata". 5 soldati rinchiusi in un carro armato contro 200 o 300 soldati delle SS. I 5 americani alla fine hanno la peggio, ma sono riusciti a portare all'inferno con loro un numero non quantificabile di nemici. Una scena di lotta lunghissima e improbabile.


Must-see

In ultima analisi, e nonostante le "libertà narrative" sopracitate, Fury deve essere visto se si vuole avere un'idea di quello che hanno passato i soldati e le popolazioni durante la Seconda Guerra Mondiale, ma può essere utile anche per capire quello che sta succedendo a non tantissimi chilometri da noi.

- Ruel

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* Il combattimento tra i carri armati americani e il Tiger 131 è forse la migliore scena di Fury.

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