L’aspetto
che maggiormente ci differenzia dal mondo animale, di cui però facciamo parte
in tutto e per tutto, è l’istinto. O, meglio, la mancanza di razionalità degli
animali.
Sì, agiscono
senza pensare alle conseguenze, per difesa, sopravvivenza, corteggiamento e via
dicendo. Quello che si dice, per l’appunto, “istinto animale”.
Mi sono
sempre chiesta come facciano a compiere determinate azioni senza valutare i pro
e i contro, senza avere un quadro chiaro della situazione circostante.
E così la
gazzella beve indisturbata alla pozza d’acqua sapendo, ma, in fondo,
fregandosene, del leone che la osserva da lontano, pronto a cacciarla.
E lui, il
leone, punta la sua preda tra cento altre e la rincorre fino a sfinirla.
Irrazionalità.
Eppure, non
è solo questo che mi abbaglia. In particolare, due sono le creature del mondo
animale che non ho mai visto, se non nelle decine di documentari in luoghi
lontanissimi e quasi irraggiungibili, e che mi lasciano estasiata.
Una sola regina
La Regina,
unica e inimitabile. Sto parlando della tigre,
animale bellissimo dal manto oro/arancio e nero, sguardo che cattura,
portamento regale. È il più grande tra i felini, il cosiddetto “predatore alfa”
poiché, in natura, non ha predatori. Anzi, uno sì: l’uomo.
Soprattutto
in Asia, la tigre occupa un posto rilevante nella mitologia, partendo ad
esempio dalla religione induista in cui il dio Shiva è rappresentato con la
pelle di tigre.
Per non
parlare del calendario cinese che prevede proprio il felino come uno dei dodici
segni.
Nel
Bangladesh, addirittura, il muso della tigre compare su quasi tutte le
banconote… Altro che personaggi storico-politici!
Ha un
fascino particolare difficilmente rintracciabile altrove in natura.
Il gigante buono
E poi, c’è
il più grande tra gli animali, l’erbivoro dal corpo grande e grosso ma
dall’animo gentile: è l’elefante.
Dalla tigre all’elefante? Dal
predatore per eccellenza al bonaccione che ha paura dei topolini? Sì! Il
pachiderma ha un’aria così tranquilla e pacata che trasmette saggezza solo
osservandolo camminare o accudire i cuccioli. Non a caso, la figura
dell’elefante simboleggia la pazienza, la dignità, la longevità e la forza; caratteristiche che lo affiancano
a Buddha. Insomma, tutto il mondo animale rispetta il grande pachiderma.
Il pericolo comune: l'uomo
Cosa accomuna la tigre e l’elefante? La spietata azione di bracconaggio che perseguita i due animali –insieme a tanti altri- che, di fronte alla crudeltà dell’uomo, sono impotenti e incapaci di difendersi.
Da anni la
lotta al bracconaggio si sta espandendo, soprattutto in molte zone dell’Africa
e dell’Asia, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Basti solo
pensare che in molte di queste zone credenze religiose attribuiscono poteri
guaritori alle zanne degli elefanti, contenenti avorio, o al teschio della
tigre; per non parlare della pelliccia di quest’ultima, preziosissima.
La
riflessione sarebbe ampia e lunga, ma voglio lasciarvi con una citazione di Groucho Marx che si esprime così:
“La caccia sarebbe uno sport bellissimo, se
anche gli animali avessero il fucile.”
- Sher
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