mercoledì 8 aprile 2015

L'affascinante mondo animale

Mi ha sempre affascinato la natura e, in particolare, il mondo degli animali. Cosi diversi da noi negli comportamenti più selvaggi, ma così simili nell’adattamento e nella lotta per la sopravvivenza.
L’aspetto che maggiormente ci differenzia dal mondo animale, di cui però facciamo parte in tutto e per tutto, è l’istinto. O, meglio, la mancanza di razionalità degli animali.
Sì, agiscono senza pensare alle conseguenze, per difesa, sopravvivenza, corteggiamento e via dicendo. Quello che si dice, per l’appunto, “istinto animale”.
Mi sono sempre chiesta come facciano a compiere determinate azioni senza valutare i pro e i contro, senza avere un quadro chiaro della situazione circostante.
E così la gazzella beve indisturbata alla pozza d’acqua sapendo, ma, in fondo, fregandosene, del leone che la osserva da lontano, pronto a cacciarla.
E lui, il leone, punta la sua preda tra cento altre e la rincorre fino a sfinirla.
Irrazionalità.
Eppure, non è solo questo che mi abbaglia. In particolare, due sono le creature del mondo animale che non ho mai visto, se non nelle decine di documentari in luoghi lontanissimi e quasi irraggiungibili, e che mi lasciano estasiata.

Una sola regina

La Regina, unica e inimitabile. Sto parlando della tigre, animale bellissimo dal manto oro/arancio e nero, sguardo che cattura, portamento regale. È il più grande tra i felini, il cosiddetto “predatore alfa” poiché, in natura, non ha predatori. Anzi, uno sì: l’uomo.

Photo by Ashley Vincent
Soprattutto in Asia, la tigre occupa un posto rilevante nella mitologia, partendo ad esempio dalla religione induista in cui il dio Shiva è rappresentato con la pelle di tigre.
Per non parlare del calendario cinese che prevede proprio il felino come uno dei dodici segni.
Nel Bangladesh, addirittura, il muso della tigre compare su quasi tutte le banconote… Altro che personaggi storico-politici!
Ha un fascino particolare difficilmente rintracciabile altrove in natura.

Il gigante buono

E poi, c’è il più grande tra gli animali, l’erbivoro dal corpo grande e grosso ma dall’animo gentile: è l’elefante.

Photo by Gregory Colbert
Dalla tigre all’elefante? Dal predatore per eccellenza al bonaccione che ha paura dei topolini? Sì! Il pachiderma ha un’aria così tranquilla e pacata che trasmette saggezza solo osservandolo camminare o accudire i cuccioli. Non a caso, la figura dell’elefante simboleggia la pazienza, la dignità, la longevità  e la forza; caratteristiche che lo affiancano a Buddha. Insomma, tutto il mondo animale rispetta il grande pachiderma.

Il pericolo comune: l'uomo

Cosa accomuna la tigre e l’elefante? La spietata azione di bracconaggio che perseguita i due animali –insieme a tanti altri- che, di fronte alla crudeltà dell’uomo, sono impotenti e incapaci di difendersi.
Da anni la lotta al bracconaggio si sta espandendo, soprattutto in molte zone dell’Africa e dell’Asia, anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Basti solo pensare che in molte di queste zone credenze religiose attribuiscono poteri guaritori alle zanne degli elefanti, contenenti avorio, o al teschio della tigre; per non parlare della pelliccia di quest’ultima, preziosissima.
La riflessione sarebbe ampia e lunga, ma voglio lasciarvi con una citazione di Groucho Marx che si esprime così:
La caccia sarebbe uno sport bellissimo, se anche gli animali avessero il fucile.”

- Sher

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