venerdì 17 luglio 2015

Perché leggere fumetti fa bene? Prima parte

Prima ancora di diventare un accanito lettore di narrativa e poesia, prima ancora di imparare a leggere, ricordo che rimanevo ore a fissare i disegni sugli albi di Topolino: la mia casa ne era piena. Pensandoci, credo che quello sia stato il mio primissimo approccio con l’inchiostro su carta e quindi con la lettura.

Il percorso di un amante di fumetti

Dylan Dog - Sergio Bonelli Editore
Dylan Dog
Dal semplice “guardare le immagini” sono passato a leggere le vignette, le didascalie, e da ragazzino di sei anni qual ero, ho iniziato ad appassionarmi al mondo del fumetto, alla sua narrativa divertente e semplice, alla sua genuinità.
La passione non è mai svanita, tuttora sono un accanito lettore di albi, fumetti, strisce, manga, graphic novel e sottogeneri vari; dovrei, però, dire che si è trasformata, evolvendosi.
Il mio gusto è cambiato e la semplicità degli albi che leggevo da piccolo non appagava più il mio bisogno di letteratura a fumetti. Ho cominciato a sfogliare e a leggere manga, a scoprire il fumetto italiano innamorandomi della figura di Dylan Dog, ho scoperto gli albi Marvel, le storie dei supereroi che vedevo in televisione; e poi le strisce comiche di Bonvi e satiriche di Joaquìn Lavado. Insomma, il mio primo humus culturale non si è arricchito grazie alla narrativa, alla poesia, alle favole o alla storia, ma solo ed esclusivamente grazie ai fumetti.
Quest’ultima considerazione mi da l’opportunità di collegarmi a quello che è il titolo di questo post, che ho deciso di dividere in quattro puntate, e che parla del perché leggere fumetti fa bene.

Qualcosa sulla storia

Yellow Kid
 In questa prima puntata vorrei parlare brevemente del fumetto in generale e magari consigliare qualche buona lettura, accennando anche in maniera veloce i temi di cui tratterò nei prossimi tre post.
Il fumetto, miscela tra immagini e parole, narrativa visiva, è un’arte risalente agli inizi del novecento ma che trae ispirazione dalla metà del secolo precedente. Il personaggio che nel secolo scorso diede il via all'industria del fumetto statunitense come fenomeno di massa fu Yellow Kid, il bimbo nato dalla fantasia di Richard Felton Outcalt e caratterizzato da un camicione giallo su cui venivano scritte le battute che pronunciava. Ma, stando a ricerche successive, il primo fumetto moderno risalirebbe a molto prima, e precisamente ai personaggi del ginevrino Rodolphe Topffer, autore di volumi a fumetti quali Histoire de Mr. Vieux-Bois e Dr. Festus.

Col tempo il fumetto si è diffuso in tutto il mondo differendo per stili e impostazioni a seconda del territorio, della cultura precedente, delle influenze e degli autori. A grandi linee possiamo dividere il mondo dei fumetti in quattro macrostili principali, parole di Alessandro Bilotta udite personalmente dal sottoscritto, (ovviamente con le dovute particolarità che non starò qui a descrivere minuziosamente): il fumetto detto manga, di stampo orientale, principalmente giapponese; il fumetto americano detto anche comunemente albo a colori; quello italiano caratterizzato quasi sempre dal disegno in bianco e nero; quello francese, per intenderci in stile “Manara”.
Non volendomi soffermare eccessivamente sull’aspetto tecnico del fumetto, nei prossimi tre post parlerò del perché, secondo il mio modesto e personalissimo parere, i fumetti “fanno bene” e possono influenzare positivamente le nuove generazioni, perché possono far sognare le vecchie, e del perché questo tipo di arte, considerata la nona, ha una sua valenza non soltanto estetica ma anche, decisamente, culturale.


Consigli

Art in Tuscany: exciting spring.  From Sargent to Manara, Vasari to Chagall and more! http://bit.ly/nprwuj
Manara
Come da promessa mi piacerebbe consigliare qualche lettura in modo particolare, e vorrei farlo utilizzando le tipologie descritte, in modo rapido, da me precedentemente. Per quanto riguarda il manga, consiglio la lettura di GTO, great teacher Onizuka, del fumetto in sé ne parlerò più avanti, voi intanto leggetelo; per quanto riguarda quello di stampo americano pur non essendo un albo a colori consiglio la serie di fumetti di Sin City del geniale Frank Miller; per motivi personali, affettivi e di gusto consiglio Dylan Dog, creato e ideato da Tiziano Sclavi come ottimo inizio per l’approccio al fumetto italiano; infine, come ho detto sopra il fumetto in stile francese ha in Manara un vero e proprio artista, leggere “Il gioco” può essere un ottimo inizio.

Vi lascio dunque, con il compito durante la settimana di leggere, magari in vacanza, al mare o in casa, i miei consigli che, oltre ad essere selezionati dal punto di vista estetico e artistico, saranno utili anche per comprendere i temi e le considerazioni dei successivi post.
Buona lettura, e buona scoperta.


Sergio Mario Ottaiano

Nessun commento:

Posta un commento