martedì 21 aprile 2015

Nativi americani: scopritori e abitanti del nuovo mondo

La prima cosa che ho scoperto, facendo questa ricerca, è che l’origine dei termini usati per indicare le popolazioni native americane sono politicamente ed etnicamente sbagliati; dato che questi popoli non ne usavano per identificarsi né si consideravano parte di determinati gruppi.

Nel nostro paese si usa distinguere i nativi americani in due grandi generi: Indios, per le popolazioni situate nel sud America, e Indiani D’America per quelli situati al nord, ovvero negli attuali Stati Uniti.
L’origine del termine “Indiano D’America” lo dobbiamo a Cristoforo Colombo, il quale, convinto di raggiungere le Indie Orientali si ritrovò a scoprire un nuovo mondo. Per questo, le terre scoperte vennero in un primo periodo chiamate “Indie Occidentali”, in seguito “America” grazie ad Amerigo Vespucci. I nativi vennero, appunto, chiamati Indiani D’America, che oggi è considerato un errore storico da parte di Colombo.

Differenze tra Nord e Sud
Due Sioux a cavallo
Mentre al sud del continente Maya, Incas e Aztechi formavano vere civiltà, le popolazioni native del nord erano prevalentemente nomadi e non si identificavano come membri di un gruppo o di una determinata comunità. Le tribù seguivano semplicemente il loro capo e difficilmente entravano in conflitto tra loro.

I Nativi oggi
La maggioranza delle riserve popolate dai nativi americani è concentrata nell’America Latina. Mentre dei nativi del nord America sono rimaste poche tracce.
Attualmente, si parlano ancora diverse  lingue native (come i Maya, Guaranì e Navajo). Molti mantengono pratiche e usanze (anche religiose) strettamente native. Altri ancora, mantengono le distanze dall'uomo occidentale e dalle civiltà odierne. 

I veri scopritori dell'America
La storia ricorda Colombo come lo scopritore dell’America. In parte è vero, perché grazie a lui gli europei vennero a conoscenza di un nuovo mondo da popolare ed esplorare. Ma ciò che non specifica è che, Colombo, non è stato il primo.

Soffermandoci sull'aspetto fisico dei nativi americani del nord America, possiamo riconoscere diverse similitudini somatiche con i popoli del continente asiatico. Ciò ha suscitato  l’interesse di molti studiosi che, dopo studi genetici e linguistici, hanno affermato che i Nativi americani discendano da un popolo proveniente dall'Asia che, durante la preistoria, ha superato lo stretto di Berig per poi diffondersi nel nuovo continente. Così troviamo una spiegazione alle notevoli similitudini come gli occhi allungati, zigomi sporgenti e capelli lisci e scuri. Da un certo punto di vista, possiamo considerare i nativi coloro che hanno realmente trovato e scoperto il nuovo.

La popolazione Nativa nel '600
Le tribù si dividevano in base alla loro posizione, ma la più importante dal punto di vista storico è quella situata al centro degli  odierni U.S.A.

Nel 1610 i nativi si dividevano in quest’area in tre grandi gruppi: a nord-est vi erano i Mohicani e gli Irochesi; nelle praterie a Nord i Sioux e gli Cheyenne; e nelle pianure del Sud gli Apache e i Navajo. Queste tribù formavano una popolazione che andava dai tre milioni di nativi, a salire.

L’inizio del Conflitto
Nel 1787, in seguito alla nascita degli Stati Uniti D’America e la conseguita indipendenza dall’Inghilterra, la politica verso i nativi cambiò in peggio. Gli indiani videro le proprie terre invase dall'uomo bianco e dalle sue costruzioni. Furono messi a silenzio da parte del governo americano, in quanto non disponevano di contratti o diritti politici che accertavano la loro appartenenza verso quelle terre. Così, tra U.S.A e nativi furono firmati dei trattati… che non furono mai rispettati.
Infatti, nel 1830, il presidente Andrew Jackson, fece deportare via i nativi verso ovest.
Lo spostamento, in seguito battezzato come il “Cammino del pianto” costò la vita a migliaia di nativi.

Nella prossima puntata: La guerra tra Sioux e il governo.

Fonti: Wikipedia, Rai Storia

- Roland

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