L'eterna battaglia tra libro e film è paragonata solo a
quella tra bene e male ma, se il bene ha sempre la meglio sul male (almeno
nella finzione, che sia essa cartacea o su pellicola) più difficile è dire chi
vinca tra libro e film.
Produrre film tratti da romanzi o racconti è una pratica
vecchia come il cinema. La vita è meravigliosa di Frank Capra, uscito nelle
sale americane nel 1946, è tratto da un racconto, The Greatest Gift, scritto da Philip Van Doren Stern nel 1939. Ma perché
un libro viene "scelto" per diventare un film?
Dal libro al film: perché?
Solitamente i romanzi erano già abbastanza famosi e discussi
prima di arrivare sullo schermo (piccolo o grande che sia) tuttavia le
motivazioni possono anche non essere strettamente economiche.
Il Pianista di Roman Polańsky è tratto dall'omonima autobiografia di Władysław Szpilman. Il libro benché abbastanza famoso già dall'anno della pubblicazione avvenuta nel 1998 (per le controversie editoriali si veda qui), è stato portato sul grande schermo da Polańsky, un polacco di origine ebraiche che ha vissuto nel ghetto di Cracovia prima di scappare grazie all'aiuto del padre. Il regista ha quindi "sfruttato" l'onda mediatica scatenata dal romanzo di Szpillman non solo per guadagnare qualcosina, ma anche per raccontare con drammatica crudezza le condizioni degli ebrei rinchiusi nei ghetti*, un tema che sentiva particolarmente caro.
Il Pianista di Roman Polańsky è tratto dall'omonima autobiografia di Władysław Szpilman. Il libro benché abbastanza famoso già dall'anno della pubblicazione avvenuta nel 1998 (per le controversie editoriali si veda qui), è stato portato sul grande schermo da Polańsky, un polacco di origine ebraiche che ha vissuto nel ghetto di Cracovia prima di scappare grazie all'aiuto del padre. Il regista ha quindi "sfruttato" l'onda mediatica scatenata dal romanzo di Szpillman non solo per guadagnare qualcosina, ma anche per raccontare con drammatica crudezza le condizioni degli ebrei rinchiusi nei ghetti*, un tema che sentiva particolarmente caro.
Diverso è il caso di Luna di Fiele, sempre di Polańsky.
Tratto da Lunes de fiel di Pascal Bruckner. Il film, almeno quando
è uscito nel 1992, fu accolto molto positivamente ed ebbe anche un discreto
successo. Tuttavia il romanzo non era così famoso, non ha una voce su Wikipedia
francese ed è tutt'oggi inedito in Italia. Non si può dire certo che sia stato
scelto per sfruttarne la capacità d'attrazione…
Mentre casi di vero e proprio sfruttamento di marketing sono
film quali Harry Potter, Into the Wild, Il silenzio degli innocenti, Il Signore degli Anelli, Il
Diavolo veste Prada, Il Codice Da Vinci, Gomorra e tantissimi altri. Lo stesso
discorso lo possiamo fare per serie tv come Il Trono di Spade, The Vampire
Diaries e, ancora, Gomorra - La serie.
Dal libro al film: pro e contro
È qui che inizia la battaglia. Questi libri erano già
abbastanza famosi prima dell'uscita del film (Il Signore degli Anelli, per
esempio, aveva avuto 47 anni per crearsi un seguito di tutto rispetto) e quindi avevano già un folto numero di appassionati che avevano
immaginato le scene in un certo modo, che avevano amato i personaggi principali
come loro li avevano disegnati nella loro mente.
Molto spesso le scelte dei
produttori non sono state all'altezza dei fan più accaniti, scatenando critiche
e polemiche (i seguaci di Harry Potter non hanno ancora perdonato a Newell di
aver portato sullo schermo un Silente isterico, o a Yates di aver trasformato gli
occhi di Lily Evans Potter da verdi a marroni).
Può capitare, però, che il film o la serie televisiva piaccia di più rispetto alla controparte cartacea. Io, per esempio, ho amato la prima stagione de Il Trono di Spade, mentre il romanzo mi ha annoiato in più punti e ho addirittura avuto modo di criticare lo stile di Martin. Per dirne una, il monologo di Khal Drogo dopo il tentato omicidio di Dany nella serie televisiva è... WOW! I muscoli di Jason, la parlata "barbara", le sue movenze e la carica sessuale tra lui e consorte fanno da contorno ad un discorso centrale della prima stagione, rendendolo potente ed efficace oltre ogni misura; sono tre minuti di pelle d'oca. Nel romanzo... lasciamo stare, va'...
Tuttavia i film hanno un indubbio effetto benefico: fanno
conoscere il romanzo. Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, pur tradotto in
varie lingue prima dell'uscita della serie (che ha preso il nome del primo
romanzo, Il Trono di Spade), è diventato un vero e proprio cult solo quando
Daenerys e Drogo hanno assunto le fattezze di Emilia Clarke e Jason Momoa.
Addirittura sono aumentati i casi di bambine chiamate Khaleesi, piuttosto rari
o assenti prima che la serie venisse proiettata da HBO.
La rubrica
Noi di Storici&Salottiere abbiamo deciso di avviare
questa piccola rubrica per mettere a confronto romanzo e film (o serie
televisiva), un piccolo esperimento che ci piace fare sia per analizzare quale
e che tipo di impatto hanno avuto questi sul pubblico. O semplicemente perché
ci hanno colpiti entrambi in modi diversi.
Terremo ovviamente conto che sono due media completamente differenti, creati per soddisfare due tipi diversi di pubblico.
Terremo ovviamente conto che sono due media completamente differenti, creati per soddisfare due tipi diversi di pubblico.
Se avete delle richieste da fare, scriveteci pure e noi
cercheremo di accontentarvi nel miglior modo possibile.
Vi diamo appuntamento a venerdì prossimo col primo episodio di "Libro vs Film"!
- Ruel
Vi diamo appuntamento a venerdì prossimo col primo episodio di "Libro vs Film"!
- Ruel
* Quelle immagini mi hanno perseguitato per giorni.
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